✎ LA RELAZIONE TRA intelligenza estetica, psicologia e medicina estetica. a cura di Marcus Mascetti (Beauty Expert)

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▀ Negli ultimi anni, la medicina estetica ha registrato una crescita esponenziale, riflettendo l’interesse sempre più diffuso per la cura del proprio aspetto fisico e per la bellezza. Questo fenomeno va oltre una semplice questione di vanità: coinvolge processi psicologici profondi e rispecchia l'interazione complessa tra intelligenza estetica e psicologia. L’uso di trattamenti estetici per migliorare l’aspetto esteriore è infatti strettamente connesso con il modo in cui percepiamo noi stessi, la nostra autostima e il nostro senso di identità.

Esaminiamo dunque questa relazione tra tre elementi fondamentali: intelligenza estetica, psicologia e medicina estetica.

1. Intelligenza estetica: Il concetto di bellezza.

L'intelligenza estetica è la capacità di percepire, comprendere e creare bellezza. Non si tratta di un semplice gusto personale, ma di una sensibilità verso l'armonia, la proporzione e l'equilibrio nelle forme e nei colori.

L’intelligenza estetica passa attraverso il proprio mondo affettivo ed è quindi in relazione diretta con l’intelligenza emotiva. Le persone con una sviluppata intelligenza estetica sono in grado di apprezzare dettagli che rendono qualcosa o qualcuno attraente, elegante o armonioso, mostrando una maggiore capacità di adattamento.

In medicina estetica, l'intelligenza estetica gioca un ruolo cruciale. Non è sufficiente essere tecnicamente abili: i professionisti della medicina estetica devono avere un occhio allenato per capire quali modifiche possano migliorare l'aspetto di una persona, ma soprattutto devono comprendere l’identità del paziente. Oltre a questa sfida, l’abilità consiste nel mantenere un’autenticità nell’aspetto, comunicando un messaggio di forza ed evitando risultati artefatti, omologati o standardizzati.

Ma l'intelligenza estetica non è solo una competenza dei medici. Anche i pazienti sviluppano un senso estetico influenzato da fattori culturali, sociali e personali. Le loro aspettative rispetto al risultato finale dei trattamenti estetici derivano dalla loro personale concezione di bellezza, plasmata da influenze sociali come i media, la moda e i canoni estetici prevalenti. Il medico estetico deve essere in grado di modulare desideri e aspettative, cercando di creare un'alleanza terapeutica per trovare la soluzione più idonea.

2. Psicologia e percezione del sé.

La psicologia entra in gioco quando si parla della motivazione che spinge le persone a sottoporsi a trattamenti estetici. L'aspetto esteriore influisce in modo significativo sulla percezione di sé e sull'autostima. Essere soddisfatti del proprio aspetto può rafforzare il benessere psicologico e migliorare la qualità della vita sociale e professionale. Al contrario, l'insoddisfazione per il proprio aspetto può generare ansia, insicurezza e, in alcuni casi, condizioni psicologiche come il disturbo di dismorfismo corporeo (BDD), dove una persona ha una preoccupazione eccessiva per difetti fisici minimi o inesistenti.

Le persone che scelgono di ricorrere alla medicina estetica lo fanno spesso per migliorare la loro autostima o per sentirsi più a proprio agio nel loro corpo. Tuttavia, il miglioramento dell'aspetto non sempre coincide con una soddisfazione psicologica duratura. Per questo motivo, la psicologia ha un ruolo fondamentale nel valutare i pazienti prima di un intervento estetico. Capire le reali motivazioni e aspettative aiuta a prevenire delusioni o insoddisfazioni post-trattamento, oltre a indirizzare il paziente verso soluzioni terapeutiche alternative se necessario.

Inoltre, la società digitale odierna, con i suoi canoni di bellezza spesso irraggiungibili, esercita una forte pressione su individui di ogni età e genere. La psicologia si interessa di come queste pressioni influenzano la salute mentale, spingendo le persone a modificare il proprio corpo per aderire a standard estetici imposti.

3. Medicina estetica: Armonia tra psicologia e intelligenza estetica.

La medicina estetica si colloca al centro di questa complessa relazione. Offre soluzioni concrete per coloro che desiderano migliorare il proprio aspetto, ma risponde anche a un profondo bisogno psicologico di migliorare l’autopercezione. Procedure come iniezioni di Botox, filler dermici, trattamenti laser o lifting non sono più considerate esclusivamente frutto di vanità, ma piuttosto strumenti per raggiungere un maggiore equilibrio tra l'immagine esterna e quella interna.

Per i professionisti della medicina estetica, è essenziale comprendere le sfumature psicologiche dei pazienti. Non si tratta solo di correggere una ruga o di rendere più armoniosa una linea del viso, ma di aiutare una persona a sentirsi meglio con se stessa. I medici estetici devono dunque possedere una forte intelligenza estetica per interpretare i desideri dei pazienti e creare risultati esteticamente appaganti e psicologicamente soddisfacenti.

Allo stesso tempo, devono essere consapevoli dei rischi psicologici che possono accompagnare queste procedure. Alcuni pazienti possono avere aspettative irrealistiche o desiderare trasformazioni estreme a causa di problemi di autostima profondi. In questi casi, una valutazione psicologica preliminare può essere fondamentale per evitare che la medicina estetica venga usata come tentativo di risolvere problemi emotivi o psicologici più complessi.

Conclusione.

La relazione tra intelligenza estetica, psicologia e medicina estetica si basa su un delicato equilibrio tra il desiderio di migliorare l’aspetto fisico e la necessità di mantenere il benessere psicologico. La bellezza non è solo una questione di estetica superficiale, ma coinvolge profondamente il modo in cui percepiamo noi stessi e come ci relazioniamo con il mondo esterno. La bellezza non si vede, si sente.

La medicina estetica, quando praticata con competenza, sensibilità e una comprensione profonda sia dell'intelligenza estetica che dei bisogni psicologici dei pazienti, può contribuire a migliorare la qualità della vita, aiutandoli a sentirsi più sicuri e soddisfatti di sé stessi. Tuttavia, è essenziale che ogni intervento sia basato su una consapevolezza completa delle motivazioni e delle aspettative, per garantire risultati che siano sia esteticamente armoniosi che psicologicamente benefici.